Itinerari Arte e Storia

Itinerari Arte e Storia sulla Costa Tirrenica della Sicilia

Sulla Costa Tirrenica si susseguono  borghi collinari di notevole interesse storico e culturale. Le cittadine rivierasche sono  mete del turismo balneare soprattutto durante l’estate,  periodo dell’anno in cui  il turista può godere  di un’ampia varietà di  manifestazioni musicali, culturali e sportive.

Sulla costa tirrenica sorge Capo d’Orlando,  cittadina marina  caratterizzata da un promontorio sul quale si trovano i resti di un castello di origine medievale e il Santuario S. Maria di Capo d’Orlando,  edificato nel 1598 dal Conte di Naso. In passato il suo territorio era annesso al borgo di Naso di più antica origine, nel 1925  Capo d’Orlando divenne un comune autonomo.

Era il 1299 quando durante la dominazione aragonese nelle acque di  Capo d’Orlando si svolse una celebre battaglia navale tra  Federico III di Sicilia e Giacomo II d’Aragona, contendenti il trono del Regno di Sicilia.

Nei pressi di Capo d’Orlando sulla fascia costiera  si trovano i resti archeologici di una villa romana di grande interesse denominata Villa di Bagnoli. Nei pressi dell’area archeologica si trova  S. Gregorio, antico villaggio di pescatori situato sulla costa di levante, è un luogo di interesse turistico grazie alla sua rinomata spiaggia.

Di notevole interesse è Villa Piccolo in cui visse il poeta Lucio Piccolo con la famiglia e spesso vi soggiornò il cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre romanzo “Il Gattopardo”.  All’interno della Villa si trova un museo che custodisce numerosi oggetti appartenuti alla famiglia Piccolo.

Il settore portante dell’economia orlandina è il commercio per la presenza di numerose piccole imprese e di infrastrutture ricettive che ne hanno fatto un centro di notevole richiamo turistico, soprattutto durante la stagione balneare.

Da Capo d’Orlando si prosegue per Brolo 

Il borgo marinaro di Brolo è situato sulla costa tirrenica tra Capo d’Orlando e Piraino, si sviluppò nel Medioevo  intorno al  Castello che domina il mare.

Eretto in epoca normanna su una fortificazione preesistente il Castello di Brolo fu conosciuto con il termine di “voab” dall’arabo  “rocca marina”. E’ ancora visibile la cinta muraria  con l’impianto medievale di vie strette e scalinate e con tutto il fascino del suo passato.

La grande torre quadrata ha  contrafforti maestosi, merli e feritoie che si conservano ancora oggi in ottimo stato. Dal terrazzo della torre merlata  si gode uno scenario di incantevole bellezza sul tratto di mare che spazia tra  Capo Calavà e Capo d’Orlando, sullo sfondo delle Isole Eolie e dello “Scoglio”  di Brolo.

Il turismo è vivace soprattutto nel periodo estivo grazie alla presenza di attività ricettive  e alla bellezza naturale del luogo che offre al turista un tranquillo e gradevole soggiorno.

Da Brolo si prosegue per Piraino

Piraino sorge su un amena collina a picco sul mare tra i promontori di Capo Calavà e Capo d’Orlando. Il borgo, già esistente in epoca saracena, fu feudo della famiglia Lancia dal XIV al XVII secolo e nel 1656 venne elevato a ducato.

Dalla Guardiola, anticamente nota come posto di guardia, si gode uno stupendo panorama con lo sfondo delle Isole Eolie. A Gliaca di Piraino, sulla costa, caratteristica vi è la Torre delle Ciavole (XVI sec.)

Nel centro storico di notevole interesse storico ed artistico è la Torre Saracena che domina dall’alto la costa sottostante.  Tra i monumenti : Chiesa Madre (XVI sec.), la Chiesa di S. Francesco con il chiostro dell’antico convento dei frati francescani (XVII sec.) e la Chiesa S. Caterina (XVI sec.)

Da Piraino si prosegue per Gioiosa Marea

Situata lungo il litorale tirrenico, tra Capo d’Orlando e il Golfo di Patti. L’antico borgo denominato Gioiosa Guardia fu fondato nel XIV secolo sulla sommità del Monte di Guardia. Qui sono visibili i resti dell’antica città di origine medievale e un sito archeologico da cui sono emersi reperti appartenenti ad epoche diverse. Gli oggetti ritrovati durante gli scavi  oggi sono oggetto di studio e hanno confermato l’ipotesi della presenza di una città sepolta risalente al VI secolo a. C.

Nella seconda metà del XVIII secolo, a seguito di alcune calamità naturali, l’antico borgo venne abbandonato dagli abitanti che si trasferirono sulla costa dando vita all’attuale Gioiosa Marea.

Nel 1800 la nuova Gioiosa Marea ebbe il suo primo agglomerato urbano e l’originaria comunità urbana di Gioiosa Guardia  si fuse con quella dei pescatori. A pochi km da Gioiosa Marea  si trova Capo Calavà col suo maestoso promontorio a picco sul mare, di notevole bellezza paesaggistica.

Le spiagge di Capo Calavà e di San Giorgio, la limpidezza delle acque del mare, le bellezze del paesaggio e il patrimonio artistico, fanno di Gioiosa Marea un centro balneare di grande interesse turistico anche per la presenza della  Grotta del Tono. Nel periodo estivo non mancano le sagre eno-gastronomiche e spettacoli vari.

Da Gioiosa Marea si prosegue per Patti

Patti è una cittadina rivierasca posta a circa 150 metri slm,  sulle pendici settentrionali dei Monti Nebrodi . E’ sede vescovile e centro storico di impianto medievale. Dalla sua sommità si gode un incantevole spettacolo sulle Isole Eolie sull’omonimo golfo che si estende da  Capo Tindari a Capo Calavà.

Secondo la tradizione Patti  trae la sua origine dall’antica “Tyndaris”, distrutta dai saraceni nell’827, ciò sarebbe confermato dall’antico sigillo della città: “Antiqua Tyndaris Pactarum Urbs”.

Con un diploma del 1094 il Gran Conte Ruggero d’Altavilla fondò a Patti il Monastero del SS. Salvatore. L’Abbazia fu elevata alla dignità di Vescovado dopo trent’anni dalla sua fondazione. Tra la metà del XIII secolo e il gli inizi del XIV la popolazione di Patti lottò per la sua emancipazione fino a quando ottenne il riconoscimento di città comunale, libera da qualsiasi giurisdizione feudale.

Durante la dominazione aragonese il borgo venne distrutto da Federico II d’Aragona per la sua fedeltà agli Angioini, ma risorse ben presto divenendo città regia. Patti ricostruita subì un nuovo violento attacco dai pirati di Ariadeno Barbarossa.

Nel 1537 la cittadina ottenne da Carlo V il titolo di “Città Magnanima”. Nel XVII secolo riscattò ancora una volta la sua libertà liberando la città dallo status di “principato”.

La città è stata inoltre per circa otto secoli una delle più ragguardevoli diocesi dell’isola e ancora oggi è sede vescovile.

Sull’abitato di Patti  domina la Cattedrale di origine normanna, al suo interno si trova il sarcofago della regina Adelasia, consorte di Ruggero I di Sicilia.  

Ai piedi dell’antica cittadina  si trova  Marina di Patti  centro balneare molto frequentato. A poca distanza si trova una Villa Romana di età imperiale . La villa raggiunse il suo splendore nei secoli IV e V e fu abitata fino al X –XI secolo, ancora oggi  sono visibili i resti di un complesso termale e una necropoli. 

In passato a Patti fu fiorente l’industria della ceramica, un’antica tradizione introdotta probabilmente dagli Arabi.  Fin dal ‘700 in particolare Patti Marina fu un centro per la produzione di vasellame di terracotta. La presenza di giacimenti di argilla adatta alla produzione della ceramica la resero florida al punto che le stoviglie di Patti erano tanto rinomate da essere esportate non solo nel resto della Sicilia ma anche nel Continente.

Da Patti a Tindari

Proseguendo sulla costa da Patti Marina a Mongiove si arriva a Tindari. Il villaggio di Tindari, abitato fin dalla più remota antichità, sorge sulla parte più elevata del promontorio di Capo Tindari da dove si domina un ampio tratto di costa.

L’antica Tyndaris, fu fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C. e successivamente distrutta dagli Arabi nel 836 . E’ un luogo di grande interesse storico per la presenza di uno dei parchi archeologici più belli della Sicilia e del suo splendido Teatro Greco che domina il mare.

In questo luogo ameno sospeso tra cielo e mare d’estate si svolgono rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali di notevole interesse. Nell’antiquarium del parco archeologico sono esposti i reperti archeologici  venuti alla luce durante gli scavi.

Ai piedi del promontorio di Tindari  è possibile ammirare la Riserva di Marinello con i suoi  pittoreschi laghetti.  

Nella parte più alta si trova il Santuario di Tindari dove si venera Maria SS. di Tindari. Secondo la tradizione la statua  lignea della Madonna Bruna è giunta dall’Oriente via mare e si insabbiò sulla costa sottostante. Maria SS. di Tindari ha una festa dedicata l’8 Settembre di ogni anno con una grande partecipazione di pellegrini che giungono a Tindari da ogni luogo per venerare la Vergine Bruna.

Dal belvedere  di Tindari si gode uno spettacolo meraviglioso: uno strapiombo a picco sul mare e sul fondo, le lingue di sabbia dei laghetti di Marinello, il Golfo di Milazzo e le Isole Eolie.

I pregevoli resti archeologici della Villa Romana a Patti Marina (IV sec.d.C.), le Grotte Marine di Mongiove, le bellezze  artistiche e paesaggistiche di Tindari  con l’incantevole golfo di Patti fanno quindi di questa cittadina una tappa turistica da non perdere.

Da Patti si prosegue verso Falcone

Lasciata la frazione di Tindari  si prosegue sulla strada panoramica che domina la costa sottostante per raggiungere Falcone. 

Situata lungo la costa tra Oliveri e Terme Vigliatore la ridente cittadina di Falcone sorge su una fertile piana sullo sfondo delle Isole Eolie e il Golfo di Milazzo  in un contesto paesaggistico di grande valore.  Il suo territorio è stato abitato durante la colonizzazione greca della Sicilia. Alcuni ritrovamenti testimoniano l’ esistenza di nuclei abitati risalenti al IV secolo a.C. tuttavia l’origine della cittadina risale alla metà del secolo scorso.

Il suo territorio rimase aggregato al comune di Oliveri fino alla metà del XIX secolo quando divenne un comune autonomo. Fu uno dei più importanti centri di pesca di tutta la zona, grazie alla presenza della Tonnara di Oliveri  fonte di reddito per molti pescatori. Sulla fascia costiera sono presenti altre antiche tonnare come quella di San Giorgio nei pressi di Gioiosa Marea.

Il mare ha avuto un grande ruolo nell’economia di Falcone, oggi invece l’attività più rilevante è quella agricola dedicata alla coltura di agrumi, cereali, viti e olive. Oggi Falcone è una vivace località balneare grazie alla presenza di infrastrutture ricettive e alla sua splendida spiaggia, incastonata tra il il promontorio di Tindari e il Golfo di Milazzo.

Da Falcone si possono raggiungere facilmente splendidi borghi collinari ricchi di storia come Tripi e Montalbano Elicona. Luoghi che con i loro resti archeologici testimoniano la presenza di nuclei urbani risalenti a diversi secoli avanti Cristo.

Nel territorio di Tripi sono stati rinvenuti i resti dell’ antica città sicula di “Abacaenum”  che decadde in età greca  dopo la fondazione di Tyndaris da parte di Dionigi I.

Montalbano Elicona è un borgo situato a circa 900 metri slm, la sua origine risale alla prima metà del X secolo, è celebre per il suo splendido Castello edificato durante la dominazione aragonese da Federico II d’Aragona. Sul suo territorio sono presenti i  Megaliti dell’Argimusco  e ne fanno un sito ad alto interesse naturalistico.

Da Falcone a Barcellona Pozzo di Gotto

Lungo la strada che da Falcone ci conduce a Barcellona Pozzo di Gotto incontriamo la cittadina di  Terme Vigliatore una zona termale nota sin dall’antichità  e oggi centro balneare, Terme Vigliatore custodisce  i resti di una Villa Romana del II secolo d.C. con splendidi mosaici.

Barcellona Pozzo di Gotto è una cittadina posta sulla costa tirrenica tra il promontorio di Tindari e il golfo di Milazzo.

In passato la cittadina fu composta da due nuclei urbani separati: Barcellona e Pozzo di Gotto che verso la metà del XIX secolo si unirono in un unico comune. Nell’area di Barcellona sono state rinvenute antiche necropoli a testimonianza che il territorio fu abitato sin dall’epoca preistorica, anche se il suo primo nucleo urbano fu costituito nel XV secolo.

A poca istanza da Barcellona Pozzo di Gotto si trova Castroreale, un borgo collinare di origine medievale arroccato sulle pendici dei Monti Peloritani. Durante la dominazione aragonese in Sicilia fu soggiorno preferito di Federico II d’Aragona che la insignì del titolo di “Città-regia”. Nel 1582 per opera di Carlo V Castroreale ottenne un proprio territorio demaniale. La cittadina è meta di numerosi turisti per la presenza delle omonime terme.

Da Barcellona Pozzo di Gotto  a  Messina

La strada si snoda verso Milazzo con il suo splendido golfo e prosegue verso Messina fino a Orto Liuzzo. 

La cittadina di Milazzo è situata su una penisola che si protende nel Mar Tirreno. Le sue origini sono antichissime, è l’antica “Mylai” contesa da Ateniesi, Cartaginesi Greci e Siracusani. Espugnata dagli Arabi nell’843 fu successivamente fortificata divenendo un importante centro commerciale ed agricolo.  

Fino al secolo scorso la città era distinta da tre nuclei urbani: la città antica dove sorgeva il castello, la città alta posta sul declivio collinare e la città nuova situata in pianura. Il Castello, posto al centro della città murata, è il monumento più significativo di Milazzo. Edificato dagli arabi fu successivamente ampliato durante l’epoca normanna e aragonese. Nei pressi del castello si trova l’antico Duomo (1603). Il turismo è molto vivace per la presenza di infrastrutture turistiche e per i trasporti marittimi che da Milazzo raggiungono le vicine Isole Eolie.

Nell’entroterra di Milazzo si trovano numerosi borghi collinari ricchi di storia e di arte come  S. Lucia del Mela già sede vescovile,  San Pier Niceto  centro agricolo di antica origine un tempo aggregato al feudo di Monforte, vantò lo status di ducato a partire del  XVII secolo. Pace del Mela è un altro dei borghi collinari arroccati sulle pendici dei Monti Peloritani. Fu un antico casale della diocesi di S. Lucia del Mela.

Altro borgo di grande interesse è Monforte S. Giorgio con il piccolo villaggio di Pellegrino dove sorge il Santuario della Madonna del Crispino . Il santuario con annesso monastero risale al XVI secolo.  Poco distante dal villaggio di Pellegrino  fu rinvenuto un quadro della Madonna, qui secondo la tradizione i monaci bizantini veneravano la Madonna in una chiesa rupestre. 

Il percorso verso Messina prosegue lungo la strada che conduce  a Spadafora. Questa cittadina si estende sul litorale tirrenico nel tratto di strada statale 113 compreso tra Venetico e Rometta Marea che vanta una nobile ed antica tradizione storica, è caratterizzata da una fortezza edificata verso la fine del XVI secolo come luogo di avvistamento contro le incursioni dei pirati.

Rometta con le sue fortificazioni fu considerata l’acropoli della città di Messina i cui abitanti  vi si ritiravano durante gli attacchi dei conquistatori.

Segue Villafranca Tirrena con il Castello di Bauso (XVI) che prende il nome dall’antico paese. Nella piccola frazione collinare di Calvaruso, che si sviluppa a 110 metri sul livello del mare, si erge il seicentesco Santuario dell’ Ecce Homo. L’edificio sacro si custodisce la seicentesca Statua dell’Ecce Homo, scolpita in legno di cipresso nel 1634 di Frà Umile da Petralia.